Cybersecurity e artificial intelligence: nuovi scenari e prospettive investigative nel digital domain – Scuola di Polizia Economico-Finanziaria

La monografia è stata realizzata dagli Ufficiali del 49° Corso Superiore della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’insegnamento “La Sicurezza nelle Nuove Tecnologie”, tenuto dal Prof. Avv. Roberto De Vita.

La rivoluzione digitale, che per anni è stata narrata come fenomeno del futuribile, appartiene ormai al presente della società e al divenire quotidiano delle esistenze nel cyberspace.

Tuttavia, la difficoltà nel disegnare e definire l’esatto perimetro della trasformazione (avvenuta e in atto) si traduce spesso in resistenza al cambiamento di talune realtà sociali e istituzionali che, invece di farsi promotrici di un complessivo adattamento sistemico, si rifugiano in una retrotopica dimensione analogica.

In tale quadro, appare vitale la capacità delle FF.AA. e delle FF.PP. di farsi motore della consapevolezza del cambio di paradigma e, di conseguenza, di rispondere alle mutate esigenze di protezione che ne derivano. Ed è in questa direzione che la Guardia di Finanza già da tempo ha investito (e continua ad investire) anzitutto nella formazione specialistica in materia, con l’obiettivo di decifrare rischi e declinare nuovi traguardi di sicurezza in uno dei periodi più complessi ed incerti a livello nazionale ed internazionale, segnato dalle conseguenze della pandemia e dalla instabilità delle crisi internazionali.

L’insegnamento “La sicurezza nelle nuove tecnologie” della Scuola di Polizia Economico-Finanziaria sta ulteriormente consolidando gli obiettivi di potenziamento delle conoscenze specialistiche in materia di cybersecurity, mirando a dotare di nuovi strumenti di comprensione della realtà digitale e, al tempo stesso, consentendo di anticipare con visione critica e integrata le grandi sfide del presente.

Questa monografia è ulteriore testimonianza della costante proiezione verso la ricerca e l’approfondimento che la Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza esprime attraverso l’eccellenza degli Ufficiali Frequentatori del Corso Superiore.

Il trasferimento delle attività private e pubbliche all’interno del cyberspace espone enti ed individui a rischi che, seppur già noti, non hanno ancora trovato risposte e garanzie adeguate. Da qui, l’istituzione della nuova Agenzia per la cybersicurezza, che dovrà essere in grado di aumentare la capacità del nostro Paese di saper reagire alle minacce ibride, costruendo una migliore difesa cibernetica all’interno di un nuovo modello normativo e operativo di sinergia interistituzionale e di interdisciplinarietà; sulla scia di questa innovazione, non potranno che essere ulteriormente valorizzate le capacità tecniche ed operative dei Nuclei specializzati della Guardia di Finanza, pronti e idonei a dialogare con professionalità e competenza con i nuovi soggetti istituzionali dedicati alla difesa del perimetro cibernetico.

Tuttavia, la galassia delle minacce che le FF.PP. si trovano ad affrontare si evolve con ritmo esponenziale; pertanto, la formazione degli Ufficiali deve essere orientata a fornire strumenti e metodi di prevenzione e contrasto flessibili a fronte di esigenze tecniche mutevoli e dinamiche criminali fluide.

La Scuola di Polizia Economico-Finanziaria – che è stata la prima tra i Reparti di Istruzione delle FF.AA. e delle FF.PP ad istituire un insegnamento specifico in cybersecurity – dimostra anche in questo anno accademico di voler anticipare le innovazioni che rivoluzioneranno la vita digitale.

È così che l’intelligenza artificiale, frontiera ancora in gran parte inesplorata, inizia ad occupare un ruolo centrale nelle riflessioni degli osservatori dei mondi criminali, che parassitano e beneficiano anche dello sviluppo e della diffusione di tecnologia avanzata tra la massa dei consumatori; questi ultimi, affascinati da strumenti che non dominano, divengono facili prede nella rete.

Tecnologie percepite come neutre e affidabili, quali le IA o le blockchain, nascondono una dipendenza ineliminabile dal fattore umano, che al momento della programmazione ne può condizionare la genuinità. Ed infatti, la crescita esponenziale dei cryptoasset si accompagna all’aumento delle complessità e della platea delle potenziali vittime di individui e organizzazioni le cui condotte criminose sono sempre più sfuggenti e difficili da ricostruire.

Pertanto, l’approfondita conoscenza delle dinamiche del mercato delle cryptocurrencies consente all’investigatore di riconoscere le caratteristiche, anche non immediatamente visibili, di movimentazioni illecite e di analizzare le evoluzioni dei cryptomarket ad esse legate.

Il ricorso ai cryptoasset, peraltro, è sintomatico della generale tendenza degli attori criminali del cyberspace a rivolgersi a strumenti decentralizzati che garantiscano maggiore anonimato e opacità dei rapporti, nel tentativo di adattarsi a loro volta al contrasto mirato delle polizie specializzate. I numerosi interventi della Guardia di Finanza contro le operazioni di riciclaggio realizzate tramite criptovalute sono un esempio della proiezione strategica del Corpo all’interno del digital domain.

I mercati verso cui oggi è necessario volgere l’attenzione si nascondono tra i messaggi istantanei di servizi di comunicazione criptati di facile disponibilità, dove la piazza digitale di vendita di beni illeciti diviene diffusa e in continuo movimento. Allo stesso modo, tanto nel surface che nel deep web, proliferano decine di migliaia di piccoli marketplace di prodotti illeciti, che moltiplicano gli interventi necessari da parte delle FF.PP. ed espongono milioni di consumatori ad acquisti a rischio.

Proprio per affrontare la frammentata e proteiforme fenomenologia del crimine digitale, diviene sempre più rilevante il contributo apportato alle attività di indagine di elevata complessità dall’impiego dell’intelligenza artificiale per la rapida ed avanzata attribuzione di significato a grandi masse di dati, tanto nella raccolta di digital evidences quanto nelle analisi di digital forensics.

L’approfondimento degli Ufficiali Frequentatori del Corso Superiore si rivolge con spirito pionieristico alle opportunità offerte dalle IA e alle nuove prospettive degli strumenti investigativi che esse portano in dote. In questi termini, l’ambizioso progetto della Guardia di Finanza affonda le proprie radici nel desiderio di reale conoscenza del cyberspace e delle sue declinazioni fenomeniche, al fine di costruire un nuovo ed efficace sistema di contrasto della criminalità e di tutela delle istanze della collettività. I risultati di tale approccio, esaltati dalla capacità di coniugare la conoscenza verticale e la visione d’insieme del cyberspace, consentiranno di mantenere il governo avanzato delle tecniche d’indagine anche in futuro e di occupare un ruolo guida tra le altre Istituzioni impegnate nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni criminali.

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