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Brescia, maltrattamenti “culturali” sulla moglie: assolto cittadino bengalese perché “il fatto non sussiste”

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Quando il pm Bassolino aveva chiesto l’assoluzione “per motivi culturali”, il Guardasigilli l’aveva definita “inaccettabile” e il procuratore Prete si era dissociato. Il legale della vittima: “Così le donne non denunceranno più”

Il Tribunale di Brescia ha assolto Hasan Md Imrul, l’imputato di origini bengalesi a processo per maltrattamenti ai danni della ex moglie: “il fatto non sussiste”.

Durante la scorsa udienza, il pm Antonio Bassolino aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato, sostenendo che “I contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di svilire il coniuge per consentirgli la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra uomo e donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva perfino accettato in origine”.

Parole che avevano scatenato diverse polemiche e avevano portato il procuratore capo Francesco Prete a dissociarsi e a prendere le distanze dal suo sostituto: le conclusioni di quest’ultimo “in base alle norme del codice di procedura penale, non possono essere attribuite all’ufficio nella sua interezza”.

E anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio si era espresso sulla questione dopo la richiesta di assoluzione da parte del pm: “È una posizione assolutamente inaccettabile perché nel nostro sistema la legge è uguale per tutti, l’ignoranza della legge non scusa, chi entra in Italia sa che deve conformarsi al diritto italiano e che se a casa sua può fare certe cose da noi certe cose possono costituire reato. Come costituisce reato picchiare la moglie, quale ne sia la ragione”.

Oggi arriva la notizia dell’assoluzione dell’uomo. Ma il pm ha cambiato la formula della richiesta: durante l’udienza Bassolino ha chiesto l’assoluzione dell’uomo accusato di maltrattamenti nei confronti della ex moglie perché “il fatto non sussiste”, e non più perché “il fatto non costituisce reato per mancanza dell’elemento soggettivo”. Perde importanza, quindi, l’elemento culturale come elemento cruciale per la richiesta di assoluzione.

L’avvocato dell’ex moglie: “Le donne maltrattate non denunceranno più”

L’ex moglie, una donna di 27 anni anche lei bangladese, si era sposata con Hasan Md Imrul nel paese di origine con delle nozze combinate. E nel 2019, dopo 6 anni di matrimonio, lo aveva denunciato per maltrattamenti. “Dov’è la giustizia e la protezione tanto invocata per le donne tra l’altro incoraggiate a denunciare al primo schiaffo – aveva commentato la donna parlando con il Giornale di Brescia –? Oppure il fatto che io sia una bengalese tra le tante, mi rende di meno valore dinanzi a questo pm?». E l’assoluzione di oggi ha suscitato altrettanto scontento. “Ancora violenza senza tutela. Le donne maltrattate non denunceranno più”, ha dichiarato Valentina Guerrisi, legale della 27enne.

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