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Infortuni: UIL, più morti di lavoro che di mafia

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Tra il 1983 e il 2018 gli omicidi riferibili alla criminalità organizzata sono stati 6.681. Nello stesso periodo i morti sul lavoro sono stati oltre 55.000

Tra il 1983 e il 2018 gli omicidi riferibili alla criminalità organizzata sono stati 6.681. Nello stesso periodo i morti sul lavoro sono stati oltre 55.000: una strage silenziosa. Lo rileva lo studio Uil ‘Il lavoro che uccide‘ presentato oggi in occasione della conferenza stampa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, presso la sede nazionale della Uil.

Negli ultimi 10 anni la media è stata quasi di 1.200 vittime annue sul lavoro. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Inail, nel solo 2023, a fronte di 585.356 denunce totali, 1041 hanno riguardato infortuni mortali.

Il sindacato chiede al ministero della Giustizia di rendere noti i dati sui procedimenti penali in materia di incidenti sul lavoro.

Nella ricerca della UIL si denuncia il fatto che ‘pur a fronte di una mole straordinaria di dati statistici in materia di infortuni e decessi sul lavoro, è incredibile dover constatare come non si disponga di dati open source che possano consentire l’analisi del fenomeno dal punto di vista giudiziario e sanzionatorio penale’. Viene quindi chiesto al ministero della Giustizia di comunicare ‘il numero dei procedimenti penali iscritti negli ultimi 10 anni e quelli attualmente pendenti (con distinzione per singoli uffici giudiziari) inerenti ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose aggravati dalla violazione delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro; il numero dei procedimenti penali iscritti negli ultimi 10 anni e quelli attualmente pendenti per i reati a carico di società ed enti; il numero dei procedimenti penali iscritti negli ultimi 10 anni inerenti alle violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; e, per tutti questi procedimenti penali, il numero e il dettaglio per ufficio giudiziario di quelli definiti con archiviazione, con condanna, con assoluzione con altre formule di proscioglimento, con prescrizione e per improcedibilità, nonché la durata media degli stessi’.

Elevata è l’incidenza dei casi mortali sul lavoro che hanno riguardato stranieri: oltre il 65% degli infortuni mortali avvenuti in occasione del lavoro nel 2023. Il dato considera solo i lavoratori regolari. Nel 2023 i sinistri mortali sul lavoro sono stati maggiori nel Mezzogiorno (sud e isole), rispetto a Centro e Nord.

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