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Il Generative Artificial Intelligence – Learning and Innovation Hub nato in seno a Unimarconi vuol diventare un punto di riferimento per la ricerca, l’apprendimento e l’innovazione nell’AI.
Quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia, sulla società e sul mercato del lavoro? In molti se lo chiedono e nell’ultimo anno abbiamo visto moltiplicarsi gli studi sul tema. Ora in Italia esiste un nuovo osservatorio italiano sull’intelligenza artificiale generativa che aspira a diventare un punto di riferimento per la ricerca, l’apprendimento e l’innovazione nell’ambito di questa tecnologia. Battezzato Generative Artificial Intelligence – Learning and Innovation Hub, l’osservatorio nasce in seno a Unimarconi, Università degli Studi Guglielmo Marconi, che in quanto primo ateneo telematico del nostro Paese nel 2004 fu pioniera dell’uso di Internet come veicolo di istruzione superiore in Italia.
Ora la scommessa di cui si discute a livello globale è che la GenAI possa essere per il mondo una tecnologia altrettanto rivoluzionaria, come lo è stato il Web. Oggi, però, c’è una consapevolezza diversa su quanto sia importante garantire un uso etico e responsabile dell’AI, viste le numerose implicazioni di cybersicurezza, di impatto socioeconomico e culturale. L’Osservatorio di Unimarconi punta a “contribuire allo sviluppo e applicazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia, approfondendo i diversi aspetti scientifici, economici, etici, regolamentari e formativi che caraterizzano l’evoluzione e l’utilizzo di questa tecnologia”.
Il progetto è multidisciplinare e di ampio respiro: coinvolgerà esperti provenienti dal mondo dell’istruzione e della ricerca, dall’industria, dalle istituzioni, e ancora dai settori difesa e sicurezza, legale, comunicazione, sport e Terzo Settore. Fanno parte dell’Osservatorio, insieme al direttore Luca Manuelli e i tre rappresentanti designate da Unimarconi (Arturo Lavalle, Tommaso Saso ed Ernesto De Luca), Piero Azzalini di Fincantieri, Padre Paolo Benanti, Marco Bentivogli, Stefano Besana di Deloitte, Stefano da Empoli di I-Com, Roberto de Vita di Devitalaw, Roberto Fraccapani di Sap Italia, Giovanni Gambaro del Rina, Marco Gay di Digital Magics, Stefano Greco di Cassa Depositi e Prestiti, Riccardo Meloni di Sport e Salute, Alex Mosceta della Comunità di Sant’Egidio, Dario Pagani di Eni, Ezia Palmeri del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Davide Rizzo di A2A, Fiammetta Salmoni di Agenzia Industrie Difesa, Giuseppe Saragò di Wartsila e Flavio Tonelli di Unige.
Inoltre l’Osservatorio opererà su una dimensione internazionale, grazie all’adesione di “importanti realtà multinazionali e al progressivo coinvolgimento di autorevoli esperti italiani di intelligenza artificiale che attualmente lavorano all’estero”, fa sapere Unimarconi. Tra le prime attività avviate, anche in vista del vertice G7 del prossimo giugno in Puglia (dove l’AI sarà protagonista dell’agenda), c’è l’elaborazione di un position paper che conterrà raccomandazioni sul tema delle competenze.